Caro Johannes!

La musica e la vita di Johannes Brahms ripercorsa attraverso alcuni dei più importanti legami di amicizia: il violinista Joseph Joachim, Robert Schumann, il chirurgo Theodor Billroth, grande conoscitore della musica e raffinato pianista, nonché violinista e violista, il pittore Anselm Feuerbach e il giornalista e scrittore Joseph Viktor Widmann. Tra le amicizie femminili, Clara Schumann, musa e ispiratrice di Brahms, Agathe von Siebold, Julie Schumann, infine Alice Barbi, interprete straordinaria, e forse ultima presenza femminile nei sentimenti del compositore.

A Radio3 per “Suona l’una” cinque puntate dedicate al grande musicista a 190 anni dalla sua nascita ad Amburgo il 7 maggio 1833.

Personaggio che è immagine di un’epoca, che anziché vittoriana o Biedermeier dovrebbe essere definita brahmsiana, nel suo mondo tutto sembra avvenire troppo tardi. Brahms raramente è spensierato. Sbagliato dire che non lo sia mai, ma per la maggior parte della sua vita, fino dalla giovinezza, il tema del ritardo e della solitudine sembrano averlo seguito. Ascoltare la musica di Brahms è un viaggio entusiasmante nella natura dell’uomo. Passioni liete, momenti di svago, grandi progetti creativi si alternano a riflessioni profondissime, sempre guardate con occhio disincantato e umana partecipazione.

La sua musica non parla del mondo, ma del suo mondo e Brahms ci dà tutte le tracce per seguire il pensiero compositivo. E’ una musica fatta per noi che sembra parlare di noi.

Il più simpatetico dei compositori, hanno detto. Per uno strano effetto la sua è una musica che sembra ascoltare nel momento stesso in cui viene ascoltata. In questo Brahms è un artista che ha aperto le porte alla modernità.

Una modernità che a volte si evidenzia già pienamente presente nella sua musica, a volte appare come una forma nella nebbia, qualcosa che si vedrà distintamente solo con il tempo.

Nelle diverse puntate si parlerà del profondo rapporto di Brahms con la religione, che non è adesione ad un credo, bensì umana compassione, verso il genere umano. Molto spazio ai sentimenti della giovinezza, vissuti con l’entusiasmo di un compositore il cui talento si è manifestato in maniera compiuta fin dal principio, e anche uno sguardo al rapporto con la natura, che si rende visibile in quasi tutte le sue opere. Infine, il rapporto di Brahms con l’universo femminile, tormentato e difficile, visto dalla parte di un uomo che non ha mai saputo rinunciare alla propria indipendenza, pur avendo vagheggiato un legame stabile per tutta la vita.

Brahms, l’artista che ha impersonato non solo un’epoca, ma una città, Vienna, sua patria di adozione, che lo ricambiava di identico affetto, e che gli tributò gli onori dovuti ad una leggenda della musica, quale Brahms era considerato.